La pesca con arpioni e fiocine, strumenti che feriscono od uccidono il pesce che si vuole catturare, molto nota in passato oggi è fortemente ridimensionata e limitata alla cattura di poche specie.
Per quanto riguarda gli arpioni, la specie che più frequentemente viene catturata, nei mari italiani con tali strumenti, è il pesce spada. La cattura del pesce spada infatti avviene con il palangaro derivante (o le reti da posta derivanti calate principalmente per la cattura di tonnidi, alalonghe ad esempio) o con l'arpione con le tradizionali barche caratteristiche per la presenza di un altissime albero con "coffa" e di un lungo ponte prodiero. Il pesce viene avvistato da un marinaio (che esplora il mare in cima all'albero e guida poi l'inseguimento) e viene arpionato da un altro pescatore che lancia l'arpione dalla estremità del ponte. Con tale metodo di pesca si catturano solo pesci spada adulti, a differenza del palangaro che cattura anche giovani. La pesca avviene con mare molto calmo soprattutto durante il periodo della riproduzione. La fiocina invece è un attrezzo usato dal singolo pescatore per la cattura di pesci, anguille, molluschi, cefalopodi, spugne. La cattura avviene con un colpo rapido della fiocina che si infilza con i suoi denti nell'animale che si vuole catturare. I denti della fiocina sono tali che trattengono il pesce catturato e ne permettono il recupero.
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