Nome:ANGUILLA Anguilla anguilla L.
Dove vive:Specie catadroma (*) la si trova in genere (*) Catadroma (migrante nel senso della corrente) è una specie ittica che dalle acque dolci scende a deporre le uova in mare viceversa il salmone e lo sto rione, che dal mare risalgono i fiumi per riprodursi, sono specie anadrome (migranti contro corrente).
Numerosa in ambienti di acque ferme sal mastre come pure nei fiumi, nei laghi e nei torrenti. Le anguille trascorrono la gran parte della loro esistenza in questi ambienti raggiunti prima con una migrazione in mare di parecchie miglia dal luogo di riproduzio ne, e successivamente con una faticosa ma costante risalita dei corsi d’acqua interni. Animale che preferisce in genere ambien ti ombrosi, l’anguilla può trascorrere le ore diurne inattiva affossata nel substrato o nascosta in tana. Durante la migrazione riproduttiva gli esemplari maturi sono in grado di spostar si da un corpo d ’acqua ad un altro attra verso terreni erbosi ed umidi.
Come vive:
Anguilla è un predatore vorace che caccia in prevalenza di notte e si serve dello sviluppato olfatto per individuare larve di insetti, vermi, molluschi, crostacei, pesci ed anche piccoli anfibi. Le larve si nutrono di plancton animale.
Cosa mangia:L’Anguilla si riproduce in mare, ma vive per molto tempo (7 anni o più, nel caso dei capitoni) in acque dolci (anguille gial le) fino al raggiungimento della maturità sessuale, quando migra verso il mare per riprodursi (migrazione catadroma). Caratteristica principale è la resistenza di questa specie fuori dall’acqua, grazie al muco di cui è ricoperta la pelle ed alla capacità di mantenere umide per lungo tempo le branchie.
La riproduzione:L’attività riproduttiva di questa specie è oggetto tuttora di studi tendenti ad accertare l’esatta dinamica degli eventi. Quello che è certo è che gli individui adulti ad un certo punto della loro esistenza (in genere dal 9 °al 15 °anno di età) sospendono qualsiasi attività di mantenimento per ridiscendere i fiumi e raggiungere dopo un estenuante viaggio il luogo di riproduzione, individuato da molti autori nel Mar dei Sargassi all’incirca fra il 50 °60° lat. N. 20° 30 °long. W nell’Atlantico. Il differenziamento sessuale inizia ad una lunghezza di circa 14-18 cm. La maturità sessuale è raggiunta nei maschi a 20-40 cm e nelle femmine almeno a 40 cm. Il momento della preparazione alla migrazione, da luglio a settembre, è caratterizzato da notevoli cambiamenti dell’organismo. Ad esempio è palese il cambio di livrea che assume una colorazione del ventre argentea con sfumature bronzate sui fianchi e nera sul dorso (anguilla argentina); durante la migrazione si ha uno sviluppo notevole degli ovari che soppiantano gli organi digerenti che diventano di conseguenza atrofici (l’anguilla non mangia più); inoltre il muso si assottiglia e cambiano le strutture degli organi di senso. Gli occhi aumentano di volume e raddoppiano il proprio diametro; le narici si dilatano; la linea laterale si evidenzia. In breve, si ha una riorganizzazione dell’animale come adattamento alla vita marina. Forse è da ricercare proprio in questi traumatici cambiamenti la causa della morte dopo la riproduzione di tutti gli individui. Il viaggio di ritorno al mare ha durata di circa 68 mesi. L’anguilla percorre, ad una velocità di circa 1520 chilometri al giorno, qualcosa come 34. 000 chilometri. Raggiunto il sito di riproduzione, le anguille femmine depongono fino a 5 miliardi di uova, che i maschi fecondano a 2300 metri di profondità. Le uova sono molto probabilmente pelagiche e dotate all’interno di gocce oleose. Ancora poco chiari sono gli stadi successivi alla fecondazione. Di certo si sa che si sviluppano delle larve dall ’aspetto fogliforme “leptocefali” che intraprendono una migrazione a ritroso lasciandosi trasportare dalla corrente del Golfo nei pressi delle coste europee e del Nord Africa. Una volta raggiunte le coste europee e africane, dopo circa 2,53 anni, le larve subiscono, prima di risalire le foci dei fiumi, una metamorfosi che le porta ad assumere l’aspetto di un piccolo adulto trasparente. A questo stadio, noto con il nome di “cieca” corrisponde un soggetto di circa 6 centimetri di lunghezza. L’inizio della pigmentazione coincide con la risalita dei corsi d ’acqua. Non è esclusa la presenza di altre aree di riproduzione in Mediterraneo.
Come riconoscerlo:L’Anguilla adulta ha un corpo subcilindrico,allungato, a forma di serpente. La testa è lunga con bocca che termina sotto il centro dell’occhio e provvista di minuscoli denti in serie. La mandibola è più lunga della mascella.Sono presenti una narice anteriore situata all ’apice del muso e dotata di un piccolo tubulo ed una narice posteriore. L’occhio è rotondo. La pinna dorsale è fusa con la pinna codale, mentre le pinne pettorali sono molto corte e tondeggianti. La pelle,viscida per la presenza di un ’abbondante sostanza mucosa, è dotata di piccole squame più o meno nascoste. Le anguille gialle (immaturi) si distinguono dagli adulti per i piccoli occhi, il muso magro e la colorazione verdebruna sul dorso e giallo limone sui fianchi. La colorazione degli adulti è bruno-verdastra, talora grigia o quasi nera; il ventre è argenteo, bianco o giallastro. Le femmine più grandi dei maschi possono raggiungere la lunghezza di 1 metro e mezzo e pesare fino a 6 kg (capitoni); i maschi rimangono, quasi sempre, sotto i 50 cm, con un peso di 150-200g.
Come distinguerlo:La variabilità individuale spiega come a questo pesce siano stati assegnati, in passato, diversi nomi. In realtà tutti gli individui europei appartengono alla specie Anguilla. Questa è molto simile alla specie nordamericana A. rostrata. Le due specie sono considerate da alcuni studiosi un’unica speci.
Diffusione e pesca:L’Anguilla è presente in tutto il Mediterra neo ed in Oceano Atlantico, dalle isole Azzorre ed alle coste del Marocco fino alle coste islandesi, norvegesi e finlandesi. Lungo le nostre coste, è più comune sul versante Adriatico (mare ed acque inter ne). La pesca professionale di questa spe cie è effettuata in vari modi, ma soprattut to, nelle valli, nelle lagune e negli stagni costieri, per mezzo di bertovelli e lavorieri. Queste trappole sfruttano la migrazione verso il mare degli individui maturi. L’Anguilla è uno dei pesci più allevati (estensivo ed intensivo)in tutto il mondo. La Cina è oggi il maggior produttore mondiale di questa specie, che viene allevata per pro durre il famoso kabajaki. Il nostro paese nel 1995 è stato il primo produttore in Europa con 3.000 t di prodotto ingrassato.
Mercato:Di notevole interesse commerciale, è commercializzata viva, fresca, congelata, affumicata ed in scatola. I prezzi diffusi nel luglio 1997 relativi al mese precedente indicano che l ’Anguilla viva di provenienza nazionale è stata quotata all’ingrosso sul mercato di Milano da un minimo di 18.667 lire/kg (taglia piccola) ad un massimo di 23.500 lire/kg (taglia grande). La taglia piccola ha avuto una quotazione minima di 22.500 lire/kg. Nello stesso mese, i prezzi franco produzione del prodotto di allevamento (intensivo) hanno oscillato tra le 15.500 lire/kg (prodotto tra 100 e 300 g) e le 19.000 lire/kg (capitoni).
Consumo:L’Anguilla è una specie conosciuta ed apprezzata già nell’antichità. In oriente, era considerata un animale sacro e, come ricorda lo storico latino Plinio, la sua effigie adornava templi ad Eloro (Siracusa)ed in Caria. Aristotele racconta che già nell’antica Grecia questa era pescata nel fiume Stirmione per essere trasportata in vasche per l’allevamento. La carne di Anguilla, ceche ed adulti, è anche oggi molto apprezzata dai consumatori in tutto il mondo. Le sue carni sono bianche e gustose. Dal punto di vista nutrizionale, la composizione in grassi, zuccheri e proteine dell ’Anguilla di fiume è diversa da quelle dell’Anguilla di mare. L’Istituto Nazionale della Nutrizione indica infatti che 100g di parte edibile (carni) di Anguilla di fiume contengono un maggiore contenuto in proteine e zuccheri ed un minor contenuto in grassi (14.6g di proteine, 0.67g di carboidrati e 19.63g di grassi, contro gli 11.18g di proteine, 0.06g di zuccheri e 23.74g di grassi dell’Anguilla di mare). Al contrario, il contenuto in sali minerali e vitamine è lo stesso (Vit. B1: 80mcg, Vit. B2: 210mcg, Calcio: 38mg, Fosforo: 264mg e Ferro: 1.2g.
Allevamento:Le difficoltà di disporre a tutt ’oggi dei dati precisi sulla biologia della riproduzione dell’anguilla europea e in particolar modo sulle varie fasi della gametogenesi fa sì che la possibilità di allevare questa specie sia affidata esclusivamente alla disponibilità di materiale selvatico da semina (cieche e ragani). Il materiale da ingrasso costituito da cieche (0,2-0,5 grammi di peso) e ragani (giovani anguille di 20-30 grammi di peso) può essere recuperato durante il periodo autunnale e primaverile lungo le foci dei fiumi dove se ne ammassano grossi quantitativi. L’allevamento si svolge sia in grosse estensioni (estensivo)sia in vasche a densità molto più elevata (intensivo). Nell’allevamento estensivo (vallicoltura) il ripopolamento può essere garantito, anche se in misura sempre meno consistente, con la risalita naturale delle forme giovanili in valle durante il periodo invernale e primaverile (montata). L’ingrasso delle cieche è attuato in vasche di cemento, vetroresina o P.V.C. con superfici varianti dai 5 ai 25 metri quadrati. Le condizioni ideali di allevamento prevedono una temperatura di 25°C, assenza di illuminazione solare diretta e condizioni di ossigeno e di salinità non particolari. I flussi idrici sono rapportati alle densità presenti nella vasca. La durata dello svezzamento è variabile: normalmente si raggiungono i 10 grammi in 8-15 mesi. Partendo con ragani selvatici la fase di svezzamento e ingrasso è praticata in vasche a moduli con superfici fino a 150 metri quadri e con profondità di 1 metro. Lo svezzamento è di circa 2 mesi a 20-25°C, successivamente si operano le selezioni del materiale destinato all ’ingrasso. L’alimentazione, inizialmente è composta da pesce fresco (sardine, acciughe, ecc. ) per poi passare a pastoni umidi composti da una serie di farine di pesce e cereali ed integrati da vitamine e aromatizzanti quest’ultimi, particolarmente importanti perchè aumentano l’appetibilità del mangime stesso.