Conosciuto fin dall’antichità per le sue ottime carni, il dentice è un pesce comune in tutto il Mediterraneo, il Mar Nero e l’Atlantico orientale.
Il suo corpo è ovale e compatto, quasi tozzo negli esemplari adulti; la testa è massiccia, la fronte è curva e il profilo dorsale quasi rettilineo.
Gli occhi sono piccoli e posti in alto sul capo; la bocca è grande e, assieme allo sguardo severo, conferisce a questo animale un’espressione feroce.
La caratteristica peculiare del dentice è quella di avere 4 grossi canini ben evidenti su entrambe le mascelle.
La pinna dorsale è lunga e sulla parte anteriore è dotata di spinosi aculei; quelle pettorali sono strette e lunghe. La coda è molto possente ed è a forma di mezza luna.
La colorazione del dentice è grigio azzurra, iridescente sul dorso, e tempestata da una miriade di macchie azzurre cangianti (che però si dissolvono subito dopo la morte del pesce); i fianchi sono argentei, percorsi da 4-5 bande verticali scure.
Negli individui giovani il dorso è blu, ma questa sfumatura scema con il tempo e lascia il posto ad una colorazione rossa pallida distribuita uniformemente.
Comunemente, il dentice si aggira sui 30 cm di lunghezza, ma non di rado si possono trovare degli esemplari che superano il metro e i 10 kg di peso.
E’ un predatore molto vorace, che si nutre di pesci più piccoli e di cefalopodi.
La riproduzione avviene in primavera, da marzo a maggio. Il dentice predilige le acque profonde: quando in primavera si avvicina alla costa, non sale quasi mai sopra i 10 m, preferendo l’azzurro del mare aperto, ma molto difficilmente scende oltre i 200 m; nuota preferibilmente su fondali rocciosi, ma mai troppo vicino alla scogliera.
E’ possibile pescarlo in discrete quantità lungo tutte le coste italiane, con reti da posta, nasse e con lenze da fondo, ma è sicuramente una preda più ambita per la pesca subacquea. Il dentice è considerato un pesce facilmente digeribile e le sue carni bianche, sode, pregiate e dal sapore delicato sono molto apprezzate dai consumatori.