Tecnica affascinante e molto particolare che consiste nell’offrire al pesce esche artificiali, dette mosche, che imitano gli insetti presenti negli ambienti di pesca.Questo genere di pesca si divide in due categorie: - a galla, quando la mosca viene lasciata galleggiare sulla superficie dell’acqua (pesca a mosca secca); - sotto la superficie dell’acqua (pesca a mosca sommersa).
Da ciò si può ben dedurre che gli animali che rispondono a questa particolare tecnica sono tutti quei pesci che "bollano" e "moscheggiano", cioè che salgono alla superficie per cercare insetti e che quando mangiano provocano dei cerchi sullo specchio dell’acqua: quindi trote, cavedani, temoli e persici trota. Il territorio italiano offre un’ampia varietà di ambienti e situazioni per la pesca a mosca, in quanto la sua configurazione idrologica ricalca l’estrema complessità di questa tecnica: i veloci torrenti alpini, i lenti fiumi padani, i freschi corsi appenninici e quelli più mutevoli dell’Italia meridionale e insulare, riarsi in estate e carichi d’acqua nei mesi piovosi. A seconda dell’ambiente di pesca, infatti, la tecnica a mosca si differenzia: mentre nei corsi ampi, profondi e lenti la bassa velocità dell’acqua impone lanci lenti e delicati, nei piccoli torrenti montani il mutare delle correnti necessita uno studio propedeutico molto attento.
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