Da Unindustria arriva l’innovazione che permette di conservare il pesce fresco più a lungo e permette benefici ambientali e sanitari: un’opportunità per il Distretto itticoRovigo, 26 settembre 2012 - La ricerca e l’innovazione migliorano il sistema di conservazione del pescato fresco grazie ad un’atmosfera modificata, che prevede l'eliminazione e la drastica riduzione dell'ossigeno presente nelle confezioni alimentari, insieme ad una nuova cassetta in plastica rigida in sostituzione di quella in polistirolo, i due elementi che garantiranno una maggiore freschezza del prodotto: sono questi i risultati del Progetto “Nuova metodologia di conservazione del pesce in atmosfera modificata” per la sperimentazione di nuove tecnologie nella filiera ittica, realizzato da Unindustria Rovigo e cofinanziato dal Fondo Europeo per la pesca - FEP (Reg. (CE) 1198/2006).“Mi ritengo orgoglioso dei risultati ottenuti grazie ai finanziamenti del Fondo Europeo e alla professionalità dei partecipanti al progetto – ha dichiarato Massimo Barbin, direttore di Unindustria Rovigo e rappresentante del Distretto Ittico della provincia di Rovigo – grazie ai benefici ottenibili da questi studi, che si sono avvalsi di competenze di altissima qualità, dall’Università di Venezia alle ditte Cib Srl si Sona e Orved Spa di Musile di Piave, che hanno collaborato mettendo a disposizione le loro specializzazioni, se riusciremo a catturare l’interesse della grande distribuzione sarà possibile avere il pesce fresco più a lungo in maniera più rispettosa per l’ambiente e attenta anche agli aspetti igienici-sanitari richiesti dai prodotti ittici”.L’attuale sistema di trasporto e conservazione del prodotto ittico avviene in camion frigo, con contenitori di polistirolo e grandi quantità di ghiaccio, poiché è indispensabile che la catena del freddo non venga interrotta. Grazie al progetto si è riusciti ad eliminare i contenitori di polistirolo, sostituendoli con del materiale più riciclabile e ad allungare la durata della freschezza del pesce, confezionato in atmosfera modificata, di almeno 3 o 4 giorni, secondo il tipo di pesce. I referenti del progetto stanno ora sondando l’interesse della grande distribuzione visti i benefici dell’innovazione, in termini di drastica riduzione degli scarti nei banconi dei supermercati e per il miglioramento dell’aspetto igienico-sanitario legato al consumo di un prodotto delicato come il pesce. Per il Distretto ittico della provincia di Rovigo, che conta oltre 200 imprese, più di 3 mila500 addetti per un giro d’affari di circa 500 milioni di euro, sarebbe un’importante occasione di crescita. Tutti i dettagli tecnici dell’iniziativa possono essere richieste presso Unindustria Rovigo – Area Innovazione – Dott.ssa Alessandra Merlante – tel. 0425 202227.
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